L’ esperienza del progetto Pratiche di comunità
Quando i progetti di comunità hanno ricadute positive in termini di coesione sociale
Si chiama Pratiche di comunità ed è un nuovo progetto al quale ASeS collabora con partner importanti come la Provincia di Livorno, la Caritas di Livorno e Arci Solidarietà Onlus con lo scopo di favorire l’abilità linguistica e insegnare le norme civiche, aumentare la consapevolezza in tema di salute, prevenzione, sicurezza alimentare e infine garantire una formazione in tema di competenze tecniche e operative soprattutto nel settore della manutenzione del verde
Nel dettaglio questo nuovo percorso, che è stato finanziato anche della Regione Toscana, intende contribuire a informare e sensibilizzare i cittadini della comunità locale in merito al tema dell’accoglienza e della coesione sociale. Il progetto infatti offre ai cittadini residenti e alle persone inserite nei progetti di accoglienza gestiti dalla Fondazione Caritas Livorno (SPRAR e CAS) e dell’Arci Solidarietà (CAS) opportunità di incontro e conoscenza attraverso la proposta di attività di educative, formative e ricreative. Il progetto prevede anche dei percorsi di educazione alla pace e alla non violenza: queste attività saranno svolta facendo ricorso al linguaggio teatrale e cinematografico per questo motivo sarà avviato un laboratorio teatrale aperto (20 h) mirato alla realizzazione di una performance pubblica.
Sarà inoltre realizzato un breve ciclo di 4 proiezioni attinenti ai temi sopra indicati alle quali seguiranno discussioni guidate. In tema di salute alimentare è prevista la creazione di 2 laboratorio esperienziale di cucina (16 + 16 h, max. 8 persone ciascuno) e la realizzazione, per i partecipanti, di un corso per l’acquisizione della certificazione HACCP. Infine sarà realizzato un corso di formazione non formale di giardinaggio e gestione del verde (20 h, max. 8 partecipanti) e svolgimento, per i beneficiari, di stage diformazione nella manutenzione delle aree esterne del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
A margine dei percorsi sono previste: la co-progettazione delle attività con i destinatari diretti, la presenza di un mediatore linguistico-culturale durante la fase di co-progettazione e/o di svolgimento del progetto, delle occasioni di conoscenza, di cooperazione, reti di interrelazione, di solidarietà e di mutua partecipazione tra destinatari diretti e indiretti delle attività.
In questo modo è certo che l’iniziativa in questione non mancherà di avere ricadute positive in termini di coesione sociale, empowerment, abilità e capitale sociale per tutti i soggetti coinvolti, sia richiedenti e titolari di protezione umanitaria che membri della comunità locale.