Agricoltura sociale modello di sviluppo sostenibile nell’area Euro-Mediterranea
Le opportunità dell‘agricoltura un possibile modello di sviluppo etico-sostenibile nell’area Euro-Mediterranea.
Testimonianze ed esperienze a confronto. Quando l’uomo e le comunità territoriali tornano ad essere centrali nei progetti di sviluppo
Utilizzare le molte opportunità offerte dall’agricoltura sociale per costruire una politica economica attiva e coraggiosa, capace di superare le paure, la diffidenza e l’indifferenza. E’ questa la sfida lanciata da ASeS, nello specifico dalla presidente Cinzia Pagni, nel corso del Convegno Internazionale che si è tenuto nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma. Ad aprire il lavori l’intervento e i saluti della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco che con la sua presenza ha testimonianto il valore dell’iniziativa. Nel corso della mattinata si sono confrontate e susseguite esperienze nazionali e transnazionali per condividere esperienze, analisi e occasioni di crescita socio-economica offerte dall’agricoltura sociale per i tutti i Paesi dell’Area mediterranea. Filo conduttore, la necessità di costruire e dare forza ad una rete che sostenga progetti di sviluppo solidale e inclusivi, partendo proprio da un rinnovato concetto di economia. Il comune denominatore infatti è stato proprio la certezza che il settore primario abbia ancora valori e spazi per contribuire alla formazione di comunità fedeli a principi come il rispetto dell’individuo, la solidarietà e l’equità e che attingendo a modelli esemplari di giustizia e pari opportunità possono rifiorarie percorsi di benessere colettive . Dall’anima inclusiva e aggregante dell’agricoltura sociale, come illustrato delle esperienze raccontate, possono arrivare interessanti alternative alle disuguaglianze, allo sfruttamento e alla povertà. Non solo, quindi, sicurezza alimentare e ambientale, ma anche diritti, legalità e giustizia.
Tra i realtori del Convengo, oltre al presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino anche Giuliano Ciano, Forum Nazionale Agricoltura Sociale; Francesca Giarè, Rete Rurale Nazionale; Thomas van Elsen, Community of practice of Social Farming – Germania; Willem Rombaut, Support Centre for Green Care – Belgio; Malachy Dolan, Social Farming Ireland Ltd. Social Farms & Gardens – Regno Unito; Jan Moudry, Association of Social Farming – Repubblica Ceca e Marjolein Elings, Green Care Wageningen University – Olanda. L’incontro è stato moderato da Ilaria Signoriello.
Gli interventi
Cinzia Pagni: Sottoscriviamo questo percorso, forti della consapevolezza che dalle buone pratiche dell’agricoltua sociale si possa arrivare ad una società dove i bisogni dell’essere umano e il rafforzamento delle comunità locali siano centrali, per il mondo rurale come per le aree urbane dove la disgregazione e i conflitti sociali sono pericolosamente in aumento
Dino Scanavino: Bisogna accrescere la diffusione dell’agricoltura sociale in tutti i Paesi europei a partire da quelli dell’Area mediterranea, oggi luogo di cambiamenti epocali, contribuendo a ridefinire politiche di inclusione e di cooperazione tra gli Stati, anche sul fronte immigrazione
Anna Cinzia Bonfrisco: Queste bellissime Sale del Senato della Repubblica testimoniano il grande merito di ASeS-Cia Agricoltori Italiani nel promuovere un nuovo percorso socio-culturale e di welfare collettivo.
Giuliano Ciano: Attraverso le relazioni e i percorsi che abbiamo costruito negli anni, l’Italia può fare da capofila tra realtà interne e forum esteri, contribuendo, a partire dal Mediterraneo, alla nascita di comunità di pratica nel campo dell’agricoltura sociale internazionale.