Back to NEWS

Coltiviamo Valori per rendere il mondo un posto migliore

 

 Far crescere nel Paese l’attenzione verso l’agricoltura sociale e migliorare l’efficacia della nuova legge:

la strada per un nuovo welfare inclusivo e generativo.

La consegna degli attestati di frequenza ai giovani del Servizio Civile Nazionale 

Scegliere di impegnarsi nel sociale per fare la differenze nelle nostre comunità locali. È stata questa la scelta di 36 ragazzi,  da  tutte le regioni italiane,  che hanno deciso di aderire al progetto di Cia, Inac e ASes con il Servizio Civile Nazionale. Un percorso significativo carico di emozioni, frutto dalla voglia e dalla determinazione di buttare dei semi per un  futuro di dignità ed inclusione partendo dall’Agricoltura Sociale. Giovani entusiasti,  animati dal desiderio di  mettersi in gioco per offrire delle opportunità di equità e parti diritti a chi è ai margini della società, a chi non ha voce e rischia l’esclusione e l’isolamento.

 

Negli anni si è ben compreso come l’ Agricoltura Sociale sia un’occasione perché nasce dai singoli territorio e risponde ai bisogni della comunità di riferimento. Per sua natura l’agricoltura sociale ha la capacità e la forza di mettere insieme soggetti, enti ed istituzioni diverse, perché da progetti condivisi possono nascere benefici diffusi. L’agricoltura sociale è propensa ad accoglie, include e  coinvolge rendendo protagonista ogni soggetto coinvolto; diventa collante ed equilizzatore smussando le disuguaglianze e armonizzando le differenze.

Per esprimere al meglio le sue intrinseche potenzialità l’agricoltura sociale ha bisogno di programmazione e porgettualità, solo in questo modo si potranno avvicinare aziende agricole, cooperative sociali, strutture sanitarie, enti locali e le famiglie. Forti di questa consapevolezza i giovani del Servizio Civile si sono impegnati per un anno cercando di informare e coinvolgere soggetti potenzialmente interessati.  Un compito non semplice anche a causa dello stallo in cui versa la legge che dovrebbe regolamentare il settore, oggi arrenata a causa della mancanza di  decreti attuativi. Un incomprensibile freno ad un percorso virtuoso che, laddove è stato attuato, ha dimostrato di dare delle risposte e supporto a persone vulnerabili e per questo fragili e a rischio. 

 Antonio Barile, presidente nazionale di Inac-Istituto nazionale assistenza cittadini 

La consegna degli attestati di frequesta dell’anno di Servizio Civile  si è  tenuta nella splendida Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, alla presenza di molte autorità, tra queste anche Gianpaolo Vallardi Presidente della 9° Commissione permanete – Agricoltura e Produzione Agroalimentare. Serve diffondere la conoscenza in merito alle potenzialità dell’agricoltura sociale, perchè dove questo è stato fatto – ha commentato il Senatore- è nata un’esperienza valida e  concreta, costruita su valori etici e di inclusione,  capace di costruire un’economia sociale, solidale e responsabile e rafforzare il welfare del Paese.

 

 

Gianpaolo Vallardi Presidente della 9° Commissione Permanente – Agricoltura e Produzione Agroalimentare

Preoccupante il quadro emerso dal percordo di indagine e monitoraggio emerso dai questionari redatti dai giovani del Servizio Civile Nazionale. Secondo la loro analisi 70% dei funzionari degli Enti locali ha scarsa conoscenza dell’agricoltura sociale e gli stessi interpellati non conoscono le possibilità della nuova legge, il 37% delle aziende agricole dichiara di non sapere come avviare attività di agricoltura solidale e di avere difficoltà nell’organizzazione delle pratiche necessarie e ancora il 31% delle realtà interpellate non è inserita in reti sociali che le permettono di attivare progetti mentre  appena il 0,6% di questi riguarda istituti scolastici.

“Le nostre comunità sono aree di cambiamenti repentini e optare per percorsi di agricoltura sociale può contribuire a ridefinire politiche di inclusione e di cooperazione sotto molti profili non ultimo quello dell’immigrazione. Inoltre – ha commentato il presidente nazionale Cia – Agricoltori Italiani  Dino Scanavino –  percorsi di questo tipo sono una delle pratiche che maggiormente possono contribuire a conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 come la lotta alla povertà, alle disuguaglianze, il contrasto alla fame nel mondo e ai cambiamenti climatici. 

 

Dino Scanavino presidente nazionale Cia Agricoltori Italiani

 

 

Svariati progetti che nascono dall’agricoltura sociale sono volti all’inserimento lavorativo delle persone provenienti dalle fasce svantaggiate – commenta Giuliano Ciano portavoce del Forum Nazionale Agricoltura Sociale – perchè sono costruiti sui principi e valori del lavoro sociale e di creazione di economia sociale. Questi giovani sono il nostro futuro e la nostra speranza; siamo orgogliosi del loro impegno che li ha portati a comprendere che l’agricoltura sociale potrebbe risolvere una parte dei problemi nutrizionali ed energetici delle fasce più deboli della popolazione  senza pesare sul bilancio pubblico e contemporaneamente  ridurre le disuguaglianze e le tensioni che minano la convivenza nelle nostre comunità.   

 

 

 

 

 

 

 

Giuliano Ciano portavoce del Forum Nazionale Agricoltura Sociale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Share this post

Back to NEWS