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Mozambico uno dei paesi sull’orlo di crisi alimentare a causa del COVID-19, il nostro tentativo per contrastare una tragedia umanitaria”

Secondo il rapporto congiunto FAO-WFP, 27 paesi nel Mondo sono oggi sull’orlo di crisi alimentari a causa del COVID-19; tra questi figura anche il Mozambico dove ASeS ha una sua sede.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e il Programma Alimentare Mondiale (WFP) illustrano una situazione che è al limite della sostenibilità tanto che si teme che nei prossimi mesi, questi paesi, saranno ad alto rischio di un notevole peggioramento della sicurezza alimentare incluso l’aumento delle persone colpite da fame acuta. Una situazione drammatica che la nostra Organizzazione ha cercato di affrontare sin dalle prime notizie ufficiali governative che confermavano la presenza della pandemia in Mozambico. Nel rispetto delle norme anti contagio sono stati consegnati a 50 beneficiari della comunità di Xinavane dei kit alimentari e di prevenzione al virus; questi ultimi contenevano materiale informativo, mascherine, sapone e purificatori per acqua, mentre quelli alimentari contenevano beni di prima necessità come ortaggi provenienti dall’orto comunitario.


L’emergenza Covid, oltre a vederci impegnati a contrastare la diffusione del virus, ha imposto una revisione del cronoprogramma delle nostre attività in Mozambico.

Tre i punti che possiamo focalizzare per evidenziare il lavoro svolto nel corso di questo difficili e complicati mesi:
• il miglioramento della capacità produttiva con l’aumento e la diversificazione della produzione locale,
• il miglioramento della capacità organizzativa per la presa di decisione di gruppo delle madri produttrici di alimenti
• la sensibilizzazione sugli effetti della malnutrizione dei bambini e sul ruolo della donna nelle famiglie.


Per quanto riguarda il primo punto, si è iniziato il percorso con la selezione delle beneficiarie del progetto, individuate grazie all’attività della tecnica nutrizionista che ha identificato i casi più vulnerabili nel Posto Amministrativo di Xinavane. Dalle 20 individuate inizialmente si è alla fine arrivati alle 38 unità.
La seconda fase invece ha interessato la preparazione del terreno comunitario per le 2 campagne agricole del 2020. Grazie all’attività del tecnico agronomo si è potuto realizzare un primo pozzo artigianale ad aprile che abbonda di acqua e ora pensiamo di realizzarne un altro, questo mese, per l’irrigazione dei vivai. Sarà poi valutata anche l’opportunità di realizzarne un terzo. Il tecnico agronomo ha anche suddiviso il terreno in settori di dimensioni adeguate per ogni coltura prevedendo un sistema di rotazione finalizzato alla migliore resa del terreno stesso.
La terza fase ha permesso l’individuazione, durante il mese di febbraio, sempre da parte del tecnico agronomo, delle varietà di sementi da consegnare in epoca secca.
La quarta fase ha previsto l’assistenza tecnica ai produttori dell’orto comunitario e ai beneficiari o ex beneficiari del progetto. L’assistenza fornita si è concretizzata sia con la creazione di percorsi formativi , svolti nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anticovid, sia con la consegna, nel mese di luglio, di attrezzi e materiali agricoli per svolgere il lavoro in sicurezza.
L’ultima fase, che si svolgerà ad agosto, prevede la scelta e la successiva consegna, tra settembre ed ottobre, delle sementi per l’epoca piovosa.

Per quanto riguarda il secondo punto si è lavorato su due aspetti:
• Il rafforzamento del ruolo della donna all’interno del nucleo familiare: le donne sono state organizzate in gruppi che, a rotazione, accompagnano le attività dell’orto comunitario ed hanno così occasione di mettere in pratica le tecniche di coltivazione che hanno appreso e di aiutare gli agricoltori nella pulizia dello spazio di coltivazione
• L’accompagnamento familiare: ciò che viene prodotto nell’orto comunitario viene distribuito alla mensa dell’ospedale rurale di Xinavane e alle beneficiarie del progetto per il consumo familiare. La tecnica nutrizionista effettua poi delle visite periodiche alle beneficiarie del progetto per controllare l’ambiente familiare e le condizioni di salute dei minori accompagnati.
Per il terzo punto infine è previsto un incontro di riflessione su ruolo delle donne nel processo di sviluppo familiare e sulla promozione dei diritti dei minori. L’incontro è programmato per il mese di ottobre. Tra settembre ed ottobre invece verrà prodotto un video con testimonianze delle beneficiarie del progetto da diffondere in Italia e in Mozambico.

 

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