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Il G20 deve sostenere la deroga sulla proprietà intellettuale dei vaccini per porre fine alla pandemia di COVID-19

ASeS Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, membro del Civil 20, le organizzazioni della società civile del G20, assieme al L20 (le organizzazioni sindacali), chiedono a Draghi e a tutti i governi dei 20 paesi più ricchi del mondo di sostenere la decisione di derogare ai diritti di proprietà intellettuale sui vaccini, sui medicinali e dispositivi necessari a debellare la pandemia Covid-19, che verrà discussa all’Organizzazione mondiale sul commercio.

La difficoltà di reperire i vaccini, di pagarli, soprattutto da parte dei paesi più impoveriti, sta minando la possibilità di debellare la pandemia, rischia di protrarre la diffusione del virus nelle sue più diverse varianti, e di far crescere il già spaventoso numero di morti. L’azione deve essere invece veloce e diffusa in tutto il mondo. Le grandi multinazionali farmaceutiche sono una parte del problema in questo momento. Di conseguenza i diritti di proprietà intellettuale non devono rappresentare un ostacolo alla produzione e distribuzione diffusa dei vaccini in tutti i paesi.

E’ necessario agire subito e prendere la decisione giusta: derogare la proprietà intellettuale.

Qui sotto riportiamo il testo della Dichiarazione in italiano.

Dichiarazione C20-L20

Tradurre gli impegni in azione:

sostenere la deroga TRIPS è essenziale per porre fine alla pandemia di COVID-19

Nonostante il linguaggio ambizioso dei leader mondiali sulla distribuzione equa e rapida dei vaccini e delle cure per la COVID-19, rimane una preoccupante disconnessione tra le parole e i fatti.

Due decenni di prove empiriche hanno solidamente dimostrato che i diritti di proprietà intellettuale (IPR) nel settore farmaceutico rappresentano una barriera significativa all’accesso equo e sostenibile ai prodotti sanitari salvavita, a causa dell’impatto che tali diritti determinano sul prezzo e sulla disponibilità di farmaci, vaccini, diagnostica e altri strumenti medici. La storia rischia di ripetersi ora con gli strumenti biomedici e sanitari per far fronte al COVID-19, di cui il mondo ha drammaticamente bisogno. Le proprietà dei brevetti sulle piattaforme dei vaccini e le restrizioni IP (sulla proprietà intellettuale) sulle nuove tecnologie come i vaccini mRNA e gli anticorpi monoclonali stanno già limitando la produzione e i prezzi, a fronte di 93 miliardi di investimenti pubblici in R&S nel corso del 2020.

Di fronte a una situazione globale di circa 110 milioni di casi confermati e un pedaggio di oltre 2,4 milioni di morti, sfidati dall’emergere di nuove varianti minacciose della SARS-CoV-2, i leader del G20 hanno l’obbligo morale e politico di prendere ogni misura che possa porre fine a questa pandemia.

Come dimostra lo studio commissionato dalla International Chamber of Commerce Research Foundation, se il nazionalismo dei vaccini continuasse ad essere dilagante, l’economia globale potrebbe subire perdite di oltre 9,2 trilioni di dollari: questa è una ragione in più per cui i vaccini COVID-19 devono essere equamente distribuiti a tutti. Senza offrire condizioni di lavoro sicure e salubri a tutti i lavoratori, in particolare a quelli che in questi mesi hanno garantito servizi fondamentali alle comunità che pagano un alto tributo alla pandemia, in tutti i paesi del mondo, nessuna ripresa duratura e resiliente è possibile.

I governi del mondo stanno affrontando una crisi economica e sociale senza precedenti e le loro risorse non dovrebbero essere ora spese per sostenere le macchinose complessità legali della proprietà intellettuale sulle tecnologie COVID-19 con i detentori di brevetti. Questo significa che i paesi del G20 devono sostenere la proposta presentata dall’India e dal Sudafrica all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) di rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale relativi sui beni COVID-19 e facilitare la diffusione delle conoscenze mediche esistenti. Sostenere la rinuncia al TRIPS (accordo sugli aspetti commerciali relativi alla proprietà intellettuale) significa tradurre in azioni gli impegni volti a rendere tutti i vaccini e i trattamenti COVID-19 “beni pubblici globali”.

La proposta di rinuncia all’IP, sostenuta da oltre 100 paesi in tutto il mondo, sarà ulteriormente discussa e infine votata al Consiglio generale dell’Organizzazione mondiale del commercio l’1-2 marzo 2021. Il Civil20 e ilLabour20 esortano i leader del G20 a esprimere una posizione ferma a favore della deroga, come richiesto da oltre 400 organizzazioni della società civile, dai sindacati, dalle organizzazioni internazionali, dagli esperti scientifici di tutto il mondo e dai relatori speciali delle Nazioni Unite. La rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale sarà l’atto più importante ed efficace per assicurare il necessario aumento della produzione e fornitura dei tanto necessari vaccini COVID-19, delle terapie, dei test e di altri strumenti medici. La condivisione delle conoscenze scientifiche e tecniche esistenti porterà ad accelerare la fine della pandemia.

La deroga al TRIPS è fondamentale per massimizzare la capacità di produzione globale, assicurare prezzi accessibili e facilitare il trasferimento di tecnologia, al fine di assicurare un rapido e coordinato contenimento globale della diffusione del virus. L’impegno dei governi del G20 in questa direzione accelererà il processo e aiuterà a rispondere al pericoloso aumento delle varianti della SARS-CoV-2. Non possiamo ripetere gli errori della crisi dell’AIDS, che ha portato a 7,6 milioni di morti evitabili nella sola Africa sub-sahariana, a causa dei prezzi elevati e delle regole restrittive sulla proprietà intellettuale, e che continua a limitare la risposta all’HIV nei paesi che ne hanno più bisogno.

Prepararsi a futuri scenari pandemici e affrontare le epidemie esistenti: Il mondo deve dotarsi di norme o politiche appropriate che gli permettano di accorciare la durata delle emergenze sanitarie e delle pandemie. Le catene di valore globali hanno dimostrato la loro vulnerabilità nel fornire l’accesso tempestivo e universale ai dispositivi di protezione individuale, ai vaccini e ai trattamenti e devono essere rimodellate e sottoposte al diritto universale alla salute. Garantire l’accesso ai trattamenti salvavita, diagnostici e vaccini salvavita è essenziale per affrontare questi scenari con efficacia. La rinuncia al TRIPS potrebbe porre le basi per discussioni realistiche all’interno dell’ONU, dell’OMC e di altri forum sulle nuove regole che devono essere messe in atto per gestire la crescente incidenza delle minacce virali e le future pandemie, così come per affrontare le attuali emergenze trasmissibili e non trasmissibili.

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