Un 8 marzo tra riflessioni e teatri di guerra
Cinzia Pagni presidente ASeS
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…………Mi domando se nella ricorrenza dell’8 marzo noi donne che abbiamo responsabilità di vertice in enti od organizzazioni, dobbiamo dire sempre qualcosa. Spesso sono le stesse cose dell’anno precedente:la violenza di genere che aumenta,la mancanza di lavoro femminile o la disparità di retribuzione tra uomo e donna. Altre,tante altre diseguaglianze dovremmo denunciare. Ma in questi giorni non deve mancare il sostegno alle donne,che spesso con i loro figli, scappano dalla propria terra, invasa da chi consideravano addirittura un popolo fratello.In Ucraina come in Russia, una fonte di reddito insieme a quella principale gas e petrolio, e’ l’ agricoltura. Le donne sono una fondamentale presenza in quel settore. Ora assieme alla libertà e alla vita vedono scomparire i mezzi di sostentamento. La giornata dell’8 marzo lancerà un grande appello per la pace e in prima fila ci saranno ancora una volta le donne.
Dalle nostre sedi estere
PARAGUAY
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Una ricorrenza segnata da soprusi e difficoltà quella che oggi si “festeggia” in Paraguay, una realtà che anche ASeS si sta impegnando a combattere con i progetti di agricoltura sociale realizzati a fianco del Ministero dell’Infanzia. In Paraguay la violenza domestica, i femminicidi e la violenza sui minori sono all’ordine del giorno. Nello scorso anno sono state 35 le donne uccise per mano di un parente; si calcola che ogni tre minuti una donna è vittima di una qualche forma di violenza e nel 2021 si è registrato un feminicidio ogni 10 giorni. Spaventosi anche i dati che riguardano gli abusi sessuali su minori e quelli relativi alle giovanissime incinta. Per tutelarle le donne è anche partita, senza però grande risultati, una campagna interministeriale dal nome #Ñañangareko parola Guarani che significa “proteggiamo”.
MOZAMBICO
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Festeggiare l’8 marzo con azioni utili e concrete. È quanto ha scelto di fare ASeS-Mozambico che ha dedicato questa ricorrenza alla formazione. 15 nostre beneficiarie questa mattina hanno infatti partecipato ad un’attività nel campo durante la quale è stato ripulito il mais stoccato nel magazzino di Xinavane. Successivamente il tutto è stato portato al mulino e trasformato in farina. Al termine della giornata ad ogni partecipante è stato donato 5kg di farina, mentre alla mensa dell’Ospedale sono stati consegnati ben 25kg che serviranno per i degenti del nosocomio.