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Giornata della Terra. I suoi frutti: fonte di vita e speranza

Perché ogni pezzo di terra curato insieme, può diventare spazio di riscatto e comunità.

Dove c’è terra, c’è vita, dove c’è rispetto per la terra, c’è futuro: in questa verità semplice ma potente, ASeS ha sempre creduto.
Con questa consapevolezza nel cuore, da oltre trent’anni porta avanti progetti che mettono al centro la terra come risorsa, cultura e diritto universale. In occasione della Giornata Internazionale della Madre Terra, è impossibile non pensare al cammino di ASeS: una storia nata nel 1975, figlia di un’idea rivoluzionaria e profondamente umana. Poiché il benessere del pianeta e quello dell’uomo camminano insieme, ASeS ha sempre creduto in un’agricoltura autentica: fatta di mani sporche, conoscenze antiche e innovazioni sostenibili. Una visione che considera la terra uno strumento di emancipazione, solidarietà e sviluppo reciproco, nel solco della tradizione e nel segno del futuro.

Nel 2024, ASeS ha festeggiato 30 anni di cooperazione internazionale. Tre decenni di presenza attiva nelle zone rurali del Paraguay, Mozambico, Senegal e oltre, portando formazione, tecniche sostenibili, supporto socio-sanitario e opportunità economiche ai contadini più poveri ed emarginati.
Con un obiettivo chiaro: offrire, proprio grazie alla terra, un nuovo inizio e la possibilità di un futuro diverso. Ma il lavoro di ASeS non si ferma ai confini internazionali: anche in Italia, la terra è strumento di inclusione e rinascita.

In Lombardia, ASeS promuove progetti che coinvolgono persone vulnerabili e fragili, offrendo loro percorsi di reinserimento attraverso il lavoro agricolo. Coltivare, curare, raccogliere: azioni semplici che diventano possibilità concrete di riscatto e dignità. In Toscana, la terra diventa linguaggio universale per comunicare con chi ha bisogni speciali. ASeS è impegnata nello sviluppo di fattorie didattiche e inclusive, rivolte a giovani, persone con disturbi dello spettro autistico o difficoltà cognitive, in collaborazione con agricoltori, educatori e famiglie. Qui, la campagna diventa luogo di apprendimento, socialità e crescita.

La missione di ASeS è la stessa ovunque: ridare voce, valore e diritti a chi lavora la terra. Che si tratti di un percorso per i contadini in Africa, di un sostegno in Paraguay di un orto sociale in Italia, ciò che conta è mettere le persone al centro, costruire comunità, generare futuro. La Terra è madre, ma anche maestra: insegna il tempo dell’attesa, il valore del lavoro collettivo, la forza della resilienza. E, come una madre, va ascoltata, protetta e curata. Questo principio anima ogni progetto ASeS, da quelli internazionali fino ai territori italiani, dove spesso il disagio è silenzioso ma profondo.

In questi trent’anni, ASeS ha costruito ponti di solidarietà agricola, mettendo in circolo competenze, fiducia e dignità. Non è solo cooperazione: è una rete umana che parte dalla terra per cambiare le vite. Un percorso che intendiamo continuare, con lo stesso impegno e la stessa visione, per seminare ancora opportunità, inclusione e futuro.

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