ASeS: l’impegno per migliorare le condizioni di vita in Paraguay
Il ruolo delle donne rurali come fattore di protezione dell’infanzia
Il ruolo delle donne rurali come fattore di protezione dell’infanzia è stato uno dei temi salienti dell’incontro organizzato a Milano da Donne in Campo e ASeS in occasione della giornata internazionale delle Donne Rurali. A portare la sua personale esperienza dal Paraguay, dove si trova una sede estera di ASeS, Liz Rocio Amarilla de Esposito. Particolarmente significativa la testimonianza dalla nostra collaboratrice che racconta di un Paese pieno di contraddizioni e, per questo, più restio ad essere sensibile al tema di sviluppo etico-dignitoso. In questo economicamente emergente Paese, mentre a livello mediatico si riconosce il ruolo svolto dalla donna nei momenti drammatici della Storia locale e si ricorda con enfasi il suo ruolo di madre, moglie che infonde speranza per un futuro migliore, la quotidianità racconta un’altra versione: la violenza sulle donne costa infatti allo Stato 1,5 milioni di dollari, il 5,2 per cento del Prodotto interno lordo( fonte Ahk).
Quest’anno sono stati registrati 13.180 casi di violenza contro le donne in Paraguay , nel 2017 il numero era di 13.491 ( fonte Ultima Hora ). La stessa procuratrice Liliana Zayas dell’Unità specializzata per la lotta alla violenza familiare spiega che la causa della violenza contro le donne è conseguenza degli stereotipi della cultura patriarcale e androcentrista trasmessa durante l’infanzia, in cui vengono assegnati ruoli esclusivi a donne e uomini. Pur in contrasto con quanto sancito dalla Costituzione, che si basa sul principio di uguaglianza, in questo Paese gli uomini sono considerati superiori e le donne inferiori, per questo la violenza contro le donne viene tollerata e minimizzata essendo loro le principali vittime.
Come ASeS il nostro obiettivo è proprio quello di cercare di dare alle donne degli strumenti di lavoro e di reddito per poter essere indipendenti e dunque affrontare come “persone autonome” le distorsioni nate in un mondo cresciuto seguendo il pensiero che “la donna senza l’uomo non ha alcun valore”.
Sempre dal Paraguay il racconto del collaboratore di ASeS Luigi Esposito.
Nelle sue parole un breve bilancio di quanto fatto fino ad oggi in quel Paese e della necessità di ampliare le iniziative anche a nuovi progetti. Se infatti questo Paese, nonostante la crisi, sembra conservare delle rispettabili performance conomiche e di sviluppo (fonte Cepal) sotto il profilo della dignità personale e dell’equità sociale ha ancora tante piaghe da affrontare.
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