Mozambico: la nostra missione in questo difficile momento
Emergenza coronavirus: la nostra missione in questo difficile momento
In Mozambico dal 1 aprile è entrato in vigore lo stato di emergenza per un periodo di 30 giorni e le specifiche misure sulla limitazione dei movimenti e delle attività sono attese a breve.
Il Governo si era comunque già attivato nella scorsa settimana con provvedimenti di lockdown: la quarantena per chiunque abbia viaggiato all’estero o sia stato in contatto con persone positive al test, la sospensione di tutti gli eventi pubblici o privati di qualsiasi natura (religiosa, culturale, ricreativa, associativa…), la limitazione della circolazione interna in qualsiasi parte del territorio nazionale, la limitazione dell’ingresso nel Paese di persone provenienti dall’estero, salvo trasporto merci, o beni relativi alla salute ma anche provvedimenti volti al controllo dei prezzi dei beni di prima necessità, interventi fiscali a favore del settore privato, riorientamento del settore industriale alla produzione di beni adatti al contrasto del virus o alla cura dei contagiati, introduzione della rotazione nelle attività lavorative.
Anche in questo caso dunque ci si ispira in qualche modo al modello italiano.
Per quanto riguarda le nostre attività, Ases ha chiuso i propri uffici e i lavoratori che sono fissi a Maputo sono entrati in ferie, concordate fino al 13 aprile per il momento. Se la quarantena dovesse proseguire il Governo ha già fatto sapere che darà indicazioni per garantire parte del salario ai lavoratori.
In merito alle attività nell’orto comunitario di Xinavane –Maputo, i 5 braccianti che compongono l’équipe di campo di ASeS, nel rispetto delle norme anti contagio, continuano a lavorare e questo perché i loro prodotti, oggi più che mai, sono essenziali: questi vanno infatti a fornire alimenti alla mensa dell’ospedale rurale di Xinavane con il quale collaboriamo e agli operatori della stessa struttura.
A coordinare le attività è la nostra nutrizionista da sempre molto vicina alla comunità e attenta alle esigenze locali. Anche in Mozambico è infatti indispensabile evitare che il virus si propaghi per tutelare il fragile e poco efficiente sistema sanitario che in questa occasione potrebbe essere definitivamente portato al collasso.